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Decreto Rilancio: le novità in materia di Smart Working

lentepubblica.it • 22 Maggio 2020

decreto-rilancio-smart-workingEcco come il Decreto Rilancio interviene in materia di Smart Working. Tutti i dettagli.


Decreto Rilancio, il testo è pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è in vigore. Ecco una guida completa alle modifiche su uno dei tanti campi di intervento, il “lavoro agile“.

Decreto Rilancio e Smart Working

In primo luogo, per i datori di lavoro pubblici e privati, la modalità di lavoro agile potrà essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato fino alla cessazione dello stato di emergenza e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2020.

Il diritto allo smart working previsto dal Decreto “Rilancio” coinvolge tutti coloro che sono titolari di un rapporto di lavoro dipendente, con esclusione di collaboratori coordinati e continuativi (cococo) e stagisti / tirocinanti.

Dipendenti Pubblici

La norma di riferimento rimane il Decreto “Cura Italia” (articolo 87) con cui si dispone che lo smart working è la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa. Questo ovviamente fino al termine dello stato di emergenza COVID-19 e comunque non oltre il 31 Dicembre 2020.

Con una integrazione però: le amministrazione si adeguano

alle esigenze della progressiva riapertura di tutti gli uffici pubblici e a quelle dei cittadini e delle imprese connesse al graduale riavvio delle attivita’ produttive e commerciali. A tal fine, organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilita’ dell’orario di lavoro. Rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalita’ di interlocuzione programmata. Anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza. Ulteriori modalita’ organizzative possono essere individuate con uno o piu’ decreti del Ministro per la pubblica amministrazione“.

Dipendenti Privati

L’art. 90 del Decreto Rilancio precisa poi che, per l’intero periodo emergenziale, i datori di lavoro del settore privato dovranno comunicare al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in via telematica:

  • i nominativi dei lavoratori
  • e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità smart working

ricorrendo alla documentazione disponibile sul sito.

Il Decreto prevede, inoltre, che i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con almeno un figlio a carico minore di 14 anni, avranno diritto al lavoro agile.

A condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione e che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito, nei casi di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa. O che non vi sia un genitore non lavoratore.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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